lunedì 25 novembre 2019

Serve davvero una reunion dei Rage Against the Machine?

Torniamo nel 1991, quando nasce ufficialmente una (al tempo) piccola band da Los Angeles che propone un miscuglio frenetico di rap, funk e metal; la peculiare proposta strumentale è accompagnata da dei testi rabbiosi, carichi di odio verso un mondo che non rispetta gli ideali di uguaglianza che la band mette in primo piano fin da subito. Siamo onesti, abbiamo tutti cantato almeno una volta "Killing in The Name" immedesimandoci anche solo in minima parte in quel Zach de la Rocha che rabbiosamente ci urla il pensiero dei Rage Against the Machine. Ora sono passati più di 20 anni da quello scoppiettante esordio (anzi siamo quasi a 30) e dopo anni di inattività la band ha ufficialmente annunciato il ritorno sulle scene per dei grandi show dal vivo ovviamente da headliner.

Quindi torniamo alla domanda del titolo senza dilungarci oltre nell'introdurre un gruppo più famoso di Gesù: serve davvero una reunion dei Rage Against the Machine? La risposta è un tanto sonoro quanto fragoroso .  Senza prendere parti politiche, cosa che a me ultimamente sta stomacando non poco, ora vi spiegherò il perchè in poche e semplici righe che spero vengano lette e comprese nel modo giusto.

Tom_Morello
Tom Morello, chitarrista del gruppo mentre mette in evidenza
il suo palese pensiero politico in modo molto pacato

i Rage Against the Machine semplicemente sono sempre stati contro tutto ciò che al giorno d'oggi è sdoganato: a partire dall'odio verso il prossimo che ormai ha innumerevoli forme, per finire con la forbice economica che si allarga sempre di più in favore di quel famoso 1% di cui abbiamo tutti letto sui libri di scuola.  In un mondo dove stanno guadagnando sempre più consensi ideali come l'individualismo, populismo e nazionalismo la bandiera dei Rage Against the Machine deve necessariamente sventolare in modo ben visibile perché è per questa ragione che la band è nata e soprattutto per questa ragione è diventata grande.

La musica dei Rage Against the Machine può piacere o non piacere, la loro visione politica può essere condivisa o meno, ma innegabilmente questo è il momento dove dal loro punto di vista è più comprensibile una reunion come quella annunciata. E rimaniamo in attesa, visto che non mi stupirei se da questa reunion live derivasse anche qualcos'altro. 

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